DALL'ODONTOIATRIA ALLA MEDICINA DEL SONNO

Dormire o riposare?
La “medicina del sonno” ci spiega la differenza.
«Dio benedica chi ha inventato il sonno,
mantello che avvolge i pensieri di tutti gli uomini,
cibo che soddisfa ogni fame,
peso che equilibra le bilance e accomuna il mandriano al re, lo stolto al saggio.»
(Miguel de Cervantes)

Gran parte della popolazione italiana ha problemi legati alla mancanza di sonno, o meglio al cattivo riposo.
I ritmi frenetici e l’uso improprio delle tecnologie hanno ridotto le ore utili al riposo.
La percezione di vivere sempre in un momento di crisi economica e sociale riduce le certezze e affolla i pensieri notturni.
Il risultato è che il poco sonno che ci si concede è spesso frammentato e non contribuisce al riposo mentale e fisico.
Durante il sonno fisiologico si alternano ciclicamente fasi di sonno sincronizzato (diviso in quattro stadi dal più leggero al più profondo) e fasi desincronizzate “REM”.  
Numerose sono le patologie del sonno che possono alterare lo svolgersi di questo ciclo:
- Insonnia
- Disturbi respiratori del sonno (OSAS)
- Ipersonnia
- Disturbi del ritmi circadiani del sonno
- Sonnambulismo
- Disturbi motori del sonno (bruciamo, sindrome del e gambe senza riposo)

Si tratta di vere e proprie condizioni patologiche che portano a conseguenze anche gravi.
La privazione di sonno causa perdita di memoria e irritabilità, aumento del tono muscolare, aumento del rischio di malattie cardiache, metaboliche ed immunitarie.

È interessante notare che nelle patologie del sonno elencate, due condizioni interessano anche la sfera odontoiatrica: il bruxismo e le OSAS (sindrome istruttiva respiratoria del sonno).
È per questo che è nata, figlia delle acquisizioni neurofisiopatologiche sulle dinamiche del sonno, una medicina del sonno a carattere multidisciplinare.
Si tratta infatti di protocolli diagnostico terapeutici che interessano più branche mediche, quali la neurologia, la otorinolaringoiatria, chirurgia maxillofacciale ed odontoiatria.
Ogni specialista è chiamato al suo ruolo, ma spesso è proprio l’odontoiatra ad effettuare uno screening iniziale sulla popolazione: ù
anamnesi e segni clinici di bruxismo, di disturbi articolari delle articolazioni mandibolari, contratture muscolari e nevralgie sono di frequente osservazione.
La somministrazione di questionari appositi può orientare quindi verso una diagnosi precoce ed il trattamento che spesso è semplicemente di tipo “cognitivo comportamentale”, con la modifica di abitudini scorrette.
La maggior parte dei pazienti infatti sono sovrappeso o addirittura obesi.
I maschi sono più colpiti delle femmine.
I fumatori certamente di più.
Tutti aspetti controllabili attraverso una buona attività di counseling e motivazione del paziente.
I casi più gravi, possono essere indagati con la tecnica della “Polisonnografia”: una rilevazione multiparametrica della qualità del sonno che può orientare verso trattamenti più mirati.
Esistono ad esempio dispositivi ortodontici progettati per migliorare gli spazi respiratori.
Questi ottengono ottimi!e verificabili risultati, migliorando la ventilazione notturna nei pazienti che hanno una ostruzione funzionale delle vie respiratorie.
In altri specifici casi, la cui diagnosi si avvale di tac ad alta risoluzione con ricostruzione 3D delle vie aeree superiori, può essere utile attraverso interventi chirurgici migliorare il passaggio di aria che può essere ostacolato da mucose ipertrofiche, dal velopendolo prominente in faringe oppure dall’arretramento del corpo linguale che comprime lo spazio respiratorio.
La buona notizia è che riusciamo a risolvere un numero sempre maggiore di casi, man mano che aumenta la consapevolezza dell’importanza di un buon riposo.
Il nostro invito è quello di richiedere una consulenza per una diagnosi precoce ed un trattamento immediato che aumenta le percentuali si successo terapeutico.

Dott. Riccardo Cassese
Medico Chirurgo
Specialista in Chirurgia Maxillofacciale
Master in Medicina estetica e del benessere